MusicaMarina Dorica
Musica, memoria e identità attraverso l’Adriatico
In collaborazione con il progetto Archeos
Musica, memoria e identità attraverso l’Adriatico
In collaborazione con il progetto Archeos
Lidija Dokuzovic - voce
Redi Hasa - violoncello
Stefano Jacoviello - fisarmonica, mandolino, voce
Marco Malatesta - percussioni
Dario Marušić - violino, aerofoni, voce
Giovanni Seneca - chitarra
Giorgio Vendola - contrabbasso
Pelagogika è una parola inventata, composta dalla fusione di “pelago” e “agogica”.
Pelago: il nome antico del mare. Quello attraversato da Ulisse e dagli Argonauti. Un mare solcato da navi arabe, turche e veneziane, spesso cariche di ricchezze e splendori, o pronte a dimostrare il peso del potere portando sulle coste la morte o la salvezza. Agogica: l’insieme di tensioni che colorano il tempo musicale, per renderlo diverso da quello quotidiano. Per aprirsi al dialogo, dunque, è indispensabile fondare l’incontro sull’ascolto reciproco e sullo scambio delle espressioni musicali. E’ necessario ritrovare insieme il confine fra il sapere e il sentire di ciascuna tradizione musicale, e iniziare un confronto secondo modalità tutte da negoziare. Gli artisti che hanno preso parte a questo progetto si sono incontrati a Pazin e in una settimana di workshop hanno dato vita ad un percorso musicale, immersi in una rete di tempi, suoni, lingue che li ha catturati e obbligati al confronto. Verranno una serie di brani noti (italiani,croati,albanesi e greci) che su quel mare hanno viaggiato, dall’antichità ai tempi più recenti, ha fatto da terreno su cui i diversi modi di intendere e fare musica si sono incontrati. Memoria e identità dell’Adriatico sono un tutt’uno con i volti riflessi sull’acqua di coloro che l’hanno guardata, e che le hanno dedicato un canto per raccontare storie di partenze e ritorni, seguendo un movimento che si ripete come le onde che battono sulla riva. Pelagogika è una parola che può essere pronunciata con lo stesso suono in italiano, croato, greco e albanese. E’ un suono che nasce all’incrocio fra le lingue, le musiche, le culture e le memorie, su un confine che non è barriera ma luogo di traduzione e attraversamento.
Ingresso gratuito