Nove giorni densissimi di eventi culturali: musica, danza, teatro, incontri, esposizioni, cinema animeranno Ancona dal 25 agosto al 2 settembre con la sesta edizione del Festival Adriatico Mediterraneo.

Si riafferma così la vocazione del capoluogo marchigiano allo scambio e al confronto e si crea un'occasione di alto livello per riflettere su alcun temi strategici della contemporaneità e per rafforzare l'idea della centralità geopolitica della Macroregione Adriatico Ionica e del bacino del grande mare che unisce, non solo idealmente, le culture del nord, del sud, dell'est e dell'ovest. Anche quest'anno, grazie al Festival, la città ospiterà un grande numero di artisti e intellettuali, circa 200, molti dei quali importanti e conosciuti, altri appartenenti a circuiti culturali alternativi, che con questo evento possono avere visibilità e affermazione.

Uno dei temi portanti è il rapporto tra il fronte mare e i porti del Mediterraneo, la cui valenza storica è sottolineata dal fatto che essi sono luoghi concreti di integrazione e coesione tra i popoli. La riflessione su questi argomenti generali rafforza l'identità di Ancona, anche perché si svolge lungo il fronte mare della città, valorizzando luoghi trascurati, ma da sempre amati: dall'antico arco di Clementino fino al nuovo porto turistico.

Si declina con questa duplice attenzione, nell'edizione 2012, la vocazione storica del Festival, sintesi di un progetto di cooperazione internazionale che legittima l'identità culturale del territorio marchigiano, teso verso il mare e per questo aperto agli scambi con le altre culture adriatiche e mediterranee. Per questo dal 2007 l'associazione Adriatico Mediterraneo organizza, tra l'altro, missioni culturali in Croazia, Serbia, Bosnia, Albania, Macedonia, Montenegro, Turchia, Israele, Egitto, Tunisia. Tutto ciò, con il sostegno di enti pubblici e privati, con la Regione Marche capofila delle istituzioni e promotrice di un protocollo di intesa con Provincia e Comune di Ancona e con l'appoggio dell'Unione Europea.

Sempre più artisti e intellettuali italiani e internazionali tendono oggi a riscoprire nelle loro opere la propria identità mediterranea. Questo ci dice che il nostro percorso culturale è in evoluzione e ci spinge a proseguire sulla linea di attenzione verso le potenzialità dei singoli territori a creare sistemi virtuosi nello scenario del grande mare che naturalmente li unisce.