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Protagonisti > Giancarlo Bocchi

Domenica 26 agosto

21:00
Selezione di documentari dal Premio Libero Bizzarri

CinemaTeatro Studio

Dal 1994 la Fondazione “Libero Bizzarri” organizza ogni anno la Rassegna del documentario, il Premio “Libero Bizzarri", dedicato al grande operatore RAI scomparso e nativo di San Benedetto del Tronto.

Il Premio è uno spazio di ricerca per rilanciare, incentivare e valorizzare l’offerta della produzione documentaristica pubblica e privata. Si tratta di uno dei più importanti riconoscimenti nel panorama italiano e internazionale e ha permesso negli anni di costituire una ricca videoteca di documentari. Tra le principali finalità della Rassegna Bizzarri c'è la sensibilizzazione del pubblico, in particolare giovane, all'approfondimento della conoscenza del documentario come forma di comunicazione che porta a una percezione attiva e non a una passiva ricezione di ciò che si osserva o, attraverso le immagini, si vuole esprimere.

Mare chiuso
regia di Andrea Segre e Stefano Liberti (Italia 2012, 60')
Premio Libero Bizzarri 2012
In seguito agli accordi tra Gheddafi e Berlusconi del 2009, le barche dei migranti intercettate in acque internazionali nel Mediterraneo sono state sistematicamente ricondotte in territorio libico, dove non esisteva alcun diritto di protezione e la polizia esercitava indisturbata varie forme di abusi e di violenze. Molti dei respinti, circa 2000 persone, erano richiedenti asilo. La Corte Europea dei Diritti dell’Uomo di Strasburgo ha recentemente condannato l’Italia per aver violato la Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo.

Mille giorni a Sarajevo
regia di Giancarlo Bocchi (Italia 1994, 24’)
Il film racconta l’esperienza drammatica di tre abitanti di Sarajevo, tre persone che lottarono per non diventare "impiegati della guerra" fin dentro l'anima. Alija, Graca, Hidajet, si incamminavano al tramonto verso la prima linea, e ritornavano la sera dopo quando faceva buio, come per un lavoro qualsiasi, capace però di spezzare dentro anche l'uomo più coriaceo, facendogli accettare la banalità dell'orrore, la quotidianità dell'assassinio.

Muio Fata Suio
regia di Guido Vecchione, Francesco Carosi e Lorenzo Benedetti (Italia 2003, 20’)
Sarajevo, maggio 2003. La vita quotidiana nei giorni di guerra; la terribile ironia della stessa esperienza raccontata dai differenti punti di vista dei “non protagonisti” di tre etnie diverse. Alle interviste si alternano immagini che affiancano le devastazioni ereditate dal passato alla vitalità di una capitale che pretende di rinascere. Aprono e chiudono il documentario alcune battute di Denis Tanovic, regista di No man’s land.

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