IncontriLoggia dei Mercanti
Bosnia Erzegovina, terra di immagini e racconti
Incontro con Silvia Badon e proiezione di alcuni estratti di Il tempo di guardare. Il tempo di vedere. (Appunti per un documentario sulla Bosnia Erzegovina) (2012 – 107’) di Andrea Laquiara
Intervengono Andrea Laquiara - filmaker e Giovanna Errede - presidentessa Associazione Culturale La Ginestra in collaborazione con il Segretariato Permanente dell'Iniziativa Adriatico Ionica
A vent’anni dallo scoppio della guerra in Bosnia, il ricordo e il dibattito nelle giornate del Festival Adriatico Mediterraneo diventano occasione importante per parlare di una terra affascinante e offesa. Si parlerà di Bosnia attraverso il tema del viaggio e il linguaggio cinematografico, un percorso esplorativo di luoghi e città, filtrato dall’occhio del documentarista, parallelo alle vicende di alcuni protagonisti del cinema bosniaco contemporaneo: una cinematografia, poco conosciuta e distribuita, i cui autori, negli ultimi 20 anni, si sono spesso distinti nei festival cinematografici internazionali, raccontando con coraggio ed estremo realismo la guerra e gli assedi, la ricostruzione e le ferite insanabili del paese “porta” tra l’Europa e l’Oriente. Nell’attività documentaristica il mezzo diventa il filtro attraverso cui guardare e interpretare paesaggi e incontri. L’appuntamento del Festival Adriatico Mediterraneo sarà un momento di riflessione, con i suoi ospiti, sul significato e sul potere dell’immagine restituita dal mezzo cinematografico, la rappresentazione di una realtà complessa e profonda come la Bosnia attraverso la macchina da presa.
Il tempo di guardare. Il tempo di vedere. (Appunti per un documentario sulla Bosnia Erzegovina) è un film realizzato dal regista Andrea Laquidara nell’ambito di un progetto culturale, “Cantiere Srebrenica”, organizzato dall’Associazione Culturale “La Ginestra” di Urbino, in collaborazione con l’Università “Carlo Bo” ed il Comune, e con il contributo della Regione Marche. Il progetto “Cantiere Srebrenica”, che si collega al lavoro della Cooperazione Internazionale volto alla rivitalizzazione culturale della città di Srebrenica, si è articolato in due viaggi di alcune settimane compiuti nel 2010 dai membri dell’associazione, nelle città di Sarajevo e Srebrenica, al fine di instaurare un rapporto di scambio tra gli studenti delle università di Urbino e Sarajevo. Al regista è stato chiesto di filmare l’esperienza di questo viaggio.
Ingresso gratuito
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Proiezione e a seguire dibattito con Silvia Badon e Andrea Laquiara
Regia di Abraham Imamovich, durata 90'
Ruveyda è una delle tante rifugiate del campo Belvedere: una vedova che cerca di dimenticare la tragedia della Guerra, quindici anni dopo la pulizia etnica avvenuta in Bosnia Erzegovina. Ma a differenza di quelli intorno a lei, trascorre le giornate prendendosi cura della sua famiglia allargata cercando i resti di suo marito e di suo figlio. Un ritratto emozionante, una inusuale immagine di pazienza, fede, amore e soprattutto di perdono.
Ahmed Imamovic è nato a Sarajevo nel 1971. Si è diplomato in regia alla Sarajevo’s Academy of Performing Arts, ha lavorato come cameraman, assistente alla regia e alla sceneggiatura per documentari e pubblicità. Il suo prima film Go West, ha vinto the Audience Award for Best Film all’edizione del 2006 del Bosnia-Herzegovina Film Festival in New York. Belvedere è il suo secondo film.
Ingresso gratuito