MostreMuseo Tattile Statale Omero
Mostra Multisensoriale a cura di Andrea Sòcrati.
Mostra Multisensoriale a cura di Andrea Sòcrati.
Intraprendere un viaggio attraverso le millenarie e ricchissime suggestioni della cultura ebraica per condurci alla riscoperta di una dimensione alternativa a quella del contingente e del quotidiano, capace per un attimo di svelare l’incanto del mondo. Si chiama appunto, “PASSAGGI - Le parole dell’umanità attraverso la cultura ebraica”, l’unica grande installazione che dal 31 agosto, invita ad una partecipazione attiva e diretta di visitatori e turisti, appunto di passaggio nel porto della città, dalle pietre vanvitelliane della Mole. Una mostra promossa dal Museo Tattile Statale Omero e dalla Comunità Ebraica di Ancona.
Il Muro occidentale, Kotel in ebraico, conosciuto come il Muro del pianto, è uno dei luoghi più sacri e importanti di Gerusalemme e di Israele. Lì gli ebrei si recano per pregare, per esprimere i loro desideri e i loro pensieri più intimi. E’ lì che la parola diviene soglia, luogo di incontro tra fisico e spirituale, tra umano e divino. E quindi non è più solo lògos, ma diviene pragma, fatto, gesto, corpo, percezione che passa attraverso tutta la nostra sensorialità.
Un grande patchwork di stoffa, (non una barriera), ci accoglie e vuole essere attraversato, per accompagnarci metaforicamente in quel viaggio interiore necessario per raggiungere una possibile differente dimensione, una quarta dimensione che metta il “mondo sottosopra”, dando spazio al sogno e all’immaginazione.
Questo si propone l’installazione ideata e realizzata da Andrea Socrati, titolata appunto, Passaggi. La forza spirituale e mistica del Muro occidentale viene espressa attraverso le sculture di Sòcrati in terracotta e gesso e una serie di termografie a rilievo; mentre una seconda serie di termografie e installazioni rievocano il fantastico e visionario mondo di Marc Chagall.
Quattro artisti di Gerusalemme portano in mostra la terra, i suoni, gli umori di Israele, con quattro opere:
Chana Cromer, The Distaff Side, ispirato a “La donna di carattere” dal Libro dei Proverbi, in tema con la XV edizione della Giornata Europea della Cultura Ebraica (14 settembre 2014);
Ruth Schreiber, Love letters, lettere in porcellana con ispirate alle lettere lasciate nelle fenditure del Muro occidentale di Gerusalemme.
Andi Arnovitz, Construct/Destruct. attraverso mattoni serigrafati con e sulle pietre della città vecchia ricorda il Tempio di Salomone .
Neta Elkayan, artista tra musica e arti figurative, audio dal titolo Abuhatzeira, dedicato al rabbino El Yaakov Abuhatzeira.
Oltre agli artisti provenienti da Gerusalemme, tre artisti che lavorano nelle Marche intervengono con incontri aperti al pubblico per raccontarsi e presentare le loro opere: Francesco Colonnelli, Giulietta Gheller e Bruno Mangiaterra.
L’adozione per alcune opere in mostra della tecnologia NFC, oltre ad esaltarne la multisensorialità favorirà l’accessibilità alle persone con disabilità, come nello spirito e nella missione del museo Omero.
La mostra è inserita nel calendario del Festival Adriatico Mediterraneo, con il sostegno dell’Ambasciata Israeliana di Roma e in collaborazione con la Biennale di Arte Ebraica Contemporanea di Gerusalemme e l’Associazione "Per il Museo Tattile Statale Omero" Onlus.
Inaugurazione: Domenica 31 agosto 2014, ore 19:00
Presenzia Ram Ozeri, Responsabile della Biennale di Arte Ebraica Contemporanea di Gerusalemme. Con la partecipazione della cantante Maria Grazia Barboni.
ORARI:
dal 31 agosto al 15 settembre
dal martedì al venerdì 18:00 - 22:00;
sabato e domenica 10:00 - 13:00 e 18:00 - 22:00.
dal 16 settembre al 14 dicembre
dal martedì al sabato 16:00 - 19:00
domenica
e festivi 10:00 - 13:00 e 16:00 - 19:00.
INGRESSO GRATUITO
Sono previste visite guidate e attività laboratoriali a cura dei Servizi Educativi del Museo Tattile Statale Omero. Prenotazione obbligatoria. Costo di 3 euro a persona, esclusi disabili, docenti e accompagnatori.
Info
Museo Tattile Statale Omero
Banchina Giovanni da Chio 28
60121 Ancona
tel. 071 2811935 – fax 071 2818458
email: info@museoomero.it
sito www.museoomero.it
sito vocale 800 20 22 20
Ufficio Stampa
Monica Bernacchia – Museo Tattile Statale Omero – 071 2811953 monica.bernacchia@museoomero.it
Economia & Cultura di Gabriella Papini – 071 200648
info@gabriellapapini.com
Grafica a cura Museo Omero
Didascalia immagine invito: part. Marc Chagall intitolato Il tempo è un fiume senza rive [1930-39]
Museo Tattile Statale Omero - Mole Vanvitelliana, Banchina Giovanni da Chio 28, 60121 Ancona
MostreSala Tamburi della Mole Vanvitelliana
A cura di Associazione Gino l’Immortale
La mostra “Itinerari Connettivi” nasce con il proposito di focalizzare l’attenzione sui percorsi di ricerca intrapresi da alcuni artisti italiani che hanno assunto, nel panorama nazionale, la funzione di “nodi estetici” della rete globale. Le loro opere sono attraversate da storie, ideologie, ambientazioni di questo tempo e hanno la prerogativa comune di appartenere per loro genealogia alla dimensione della globalità, la dimensione in cui la totalità delle relazioni umane abita sincronicamente un’unica casa chiamata mondo, i cui i confini geografici, culturali, spazio-temporali si sono riposizionati in una prospettiva nuova.
Le opere presentate sviluppano un percorso intorno al concetto di “connessione” interpretato a diversi livelli semantici e filosofici. La digitalizzazione della realtà e il suo trasfermento nella rete informatica globale - che poggia sulla rete delle connessioni umane - apre nuovi scenari sulla prospettiva di abitazioni di nuove dimensioni con cui il contemporaneo si confronta in varie declinazioni e nei diversi ambiti semantici. Lo scopo della mostra è proprio quello di rintracciare i legami, occuti, impensati o ostentatamente palesi, nella Babele culturare che si chiama Contemporaneo, perché l'arte ha la prerogativa di manipolare la realtà attingendo da essa e da se stessa forme concettuali per farne ogni volta qualcosa di nuovo e anticipare la direzione dello spirito. Nell'arte niente è più vero di qualcos'altro e soprattutto niente è storicamente più falso di qualcos'altro.
Gli Artisti
Nicola Alessandrini, Macerata
Rodrigo Blanco, Ancona
Francesco Colonnelli, Ancona
Allegra Corbo, Ancona
Gruppo Librare (Stefania Giuliani - Hernan Chavar - Lorenzo Bartoletti), Ancona
Gruppo Fu*turista (Iucu, Lele Picà, Alessandro D’Aquila, Giammatteo Rona), Pavia
Marco Montenovi, Ancona
Jessica Pelucchini, Ancona
Carlo Ockham Lucifero, Roma
All'interno della mostra “Itinerari connettivi” (23 agosto – 28 settembre 2014) abbiamo inserito un ciclo di conferenze sull'arte nelle Marche negli anni '70. Lo scopo è quello di contestualizzare le tendenze dell'arte contemporanea dal punto di vista storico, dimostrando come esse siano in fondo figlie di un passato recente che è stato fiorente e produttivo nella nostra Regione.
Ciò che intendiamo sostenere, infatti, è che Gino De Dominicis non è nato “solo”. In quegli anni nelle Marche, la ricerca artistica era diffusa e condivisa da numerosi artisti, che con le loro opere d'avanguardia determinarono la fine di un ciclo storico della storia dell'arte ed aprirono la contemporaneità.
Il nostro è un tentativo di ricostruire le idee e i fatti con l'ottica del presente, perché solo allontanandosi appare ciò che accadde.
Dal punto di vista del metodo, dove è possibile, lasciamo che siano gli artisti stessi a parlare, interrogati da esperti di altre discipline o da personaggi che condivisero quell'esperienza travolgente che fu l'avanguardia. Alcune conferenze, invece, riguardano il contesto storico e sociale in cui furono elaborate e le concezioni filosofiche che leggono e reggono l'arte contemporanea.
11/9/2014 Valeriano Trubbiani raccontato da Roberto Andreatini (Il Maestro ha assicurato la sua presenza)
12/9/2014 Il Contemporaneo raccontato da Marvi Maroni
18/9/2014 Enzo Cucchi raccontato da Carlo Cecchi
19/9/2014 Francesco Colonnelli raccontato da Angela Gregorini
25/9/2014 La Storia raccontata da Giulio Angelucci
30/9/2014 Stanislao Pacus raccontato da Winstonmcnamara
MostreSala Lotto della Corte della Mole Vanvitelliana
A cura di Arci e Fondo Mole Vanvitelliana
Nel cuore del Festival Adriatico Mediterraneo si incastona come una pietra preziosa uno dei lavori più poetici e delicati di Andrea Pazienza: il suo Sogno ambientato sulle coste marchigiane. L’allestimento propone le tavole originali di un artista riconosciuto fra le menti creative più originali e innovative del XX secolo italiano. La breve e intensa opera esposta testimonia il lirismo e l’assoluta grandezza di Pazienza, che torna ad Ancona dopo la grande mostra del 1994 grazie alla disponibilità e alla cura della sorella Mariella e di tutta la famiglia dell’artista.
Aperto tutti i giorni dalle 18:00 alle 22:00.
Lunedì chiuso.
MostreSala Emendabili del Canalone della Mole Vanvitelliana
Il minuscolo mondo delle super cose
A cura di Arci e Fondo Mole Vanvitelliana
Su supporti di fortuna e dimensioni inaspettate, con l’utilizzo di tecnologie moderne e di tecniche cromatiche dei secoli passati, si dipana un universo immaginifico che scava nel profondo dell’uomo salvandosi dall’abisso solo grazie a una potente, necessaria, feroce vena ironica.
Aperto tutti i giorni dalle 18:00 alle 22:00.
Lunedì chiuso.
MostreSala Viani della Mole Vanvitelliana
Nuovi confini della pittura
A cura di Arci e Fondo Mole Vanvitelliana
La nube non è stabile, viene sospinta dalle correnti di luogo in luogo e nel suo andare leggera cambia sostanza, ora nube, poi pioggia, fiume, mare, nebbia e ancora nube.
Il pensiero, come la nube, è indefinibile ed interminabile ci dice il filosofo postmoderno Jean-François Lyotard. Così la fisica moderna, avendo scoperto il concetto di tempo e di trasformazione che esso comporta, ci parla di nubi ci dice Popper contrapponendola all’immutabilità della fisica classica. Ed ai nostri giorni non è ancora la nube metafora dei server virtuali presenti nell’etere per l’archiviazione dei nostri dati? Questo ultimo caso ha un valore particolare per Clouds, che proprio delle moderne tecnologie della rete e dei suoi canali diffusivi si avvarrà.
Il progetto si propone di rendere l’arte socialmente mobile, di farle percorrere i luoghi del quotidiano (case, aziende, piazze, palestre, negozi, ecc.), nell’attraversare tali luoghi si sottoporrà a differenti forme di fruizione non passiva; chi ospiterà le opere sarà soggetto attivo quanto gli autori delle medesime, esse saranno vive e visibili grazie a coloro che se ne faranno portatori ed espositori nei luoghi del loro privato. Grazie ad essi l’arte prosegue il suo rito sociale.
Clouds nasce dalla convinzione del grande valore sociale, comunitario e culturale dell'arte e dalla necessità di sperimentare nuove forme di fruizione che siano dirette, personali e intime.
Prevede la raccolta di un gruppo di opere di artisti diversi su formato e materiale standard (40x40 cm su carta) al fine di proporne l'esposizione in luoghi e contesti diversi da quelli abitualmente adibiti allo scopo
Queste opere infatti, raccolte in un apposita scatola dall'agile formato, viaggeranno come nuvole verso coloro che manifesteranno l'interesse ad ospitarle.
L'uso del web e dei social network saranno il veicolo di diffusione, documentazione e condivisione del progetto.
Al progetto possono aderire pittori, collezionisti, galleristi, interessati all'arte o curiosi che intendono parteciparvi.
Chi sarà interessato potrà richiedere di ricevere una selezione (o la totalità) delle opere per esporle nei propri spazi.
L’interessato non sarà dunque mero spettatore o fruitore, ma soggetto attivo e parte integrante del progetto.
Al termine dell'esposizione, il privato che abbia aderito al progetto raccoglierà nuovamente le opere nella scatola da viaggio e la invierà al richiedente successivo. Le opere secondo questa modalità continueranno a viaggiare per luoghi e paesi differenti tramite coloro che ne faranno richiesta.
Aperto tutti i giorni dalle 18:00 alle 22:00.
Lunedì chiuso.
MostreSala Kliss della Mole Vanvitelliana
Fotografie di Corrado Maggi
Testi di Luca Pieralisi
Ancona Terza chiude una serie di tre lavori di ricerca di Corrado Maggi sulla sua città di origine. Tre sguardi precisi e puntuali su aspetti inediti di Ancona. Dopo una visuale sulla città che è stata e un altro su quella che è, l'autore si sofferma su quello che Ancona sarà.
Aperto dalle 18.00 alle 22.00
IncontriSpazio Incontri della Mole Vanvitelliana
Presentazione dei libri “Uno che dove va non ritorna” di Mario Di Desidero e “Stanno tutti bene” di Pierfrancesco Curzi
Presentazione dei libri “Uno che dove va non ritorna” di Mario Di Desidero e “Stanno tutti bene” di Pierfrancesco Curzi
Uno che dove va non ritorna
Mario Di Desidero
Romanzo - ed. «Pequod»
Presenta Valerio Cuccaroni
Un’eredità inaspettata, e la possibilità di realizzare un sogno: andare a vivere a Londra. Poulson, quarantenne in cerca di risposte, fortemente annoiato dalla vita di provincia, non esita un istante a lasciare in Italia casa e lavoro per stabilirsi nella capitale inglese. Spesso però non basta il raro privilegio di poter disporre del proprio tempo in piena libertà, per sentirsi soddisfatti. E allora sono necessari altri obiettivi, altri luoghi, altre persone. Uno che dove va non ritorna è la cronaca disincantata di un’esistenza che naviga, anzi, galleggia, sul flusso degli eventi. Poulson, il protagonista, non è capace di andare a fondo, di immergersi nelle esperienze che vive: disorientato, gira senza direzione, e non torna mai sui suoi passi. Un lungo susseguirsi di incontri e di avvenimenti, fugaci storie d’amore, situazioni paradossali descritte con fine ironia, numerosi colpi di scena; ma anche un tragicomico percorso della coscienza, sul filo di un’accurata indagine esistenziale e psicologica. È possibile distinguere se ciò che avviene nella nostra vita è determinato dal caso o dalla volontà? Nel finale a sorpresa, forse, la risposta.
Mario Di Desidero è nato a Lanciano. Ha collaborato, come sceneggiatore, alla produzione di film a contenuto musicale tra i quali Tamburi e Dei (Tambores ed Deuses, Brasile/Germania, 2001) e Palestrina princeps musicae (Palestrina. Fürst der Musik, Germania/Italia, 2010).
Stanno tutti bene.
Zaino in spalla in Rwanda, Uganda e Kenya sulle tracce di conflitti etnici e folli dittatori
Pierfrancesco Curzi
ed. «Pequod»
Presenta Daniele Valeri
Una guida, un diario di viaggio, un racconto, una cronaca documentata della storia recente dei Paesi visitati: Stanno tutti bene. Zaino in spalla in Rwanda, Uganda e Kenya sulle tracce di conflitti etnici e folli dittatori è tutto questo.
La ricostruzione fedele di un viaggio di 20 giorni tra Uganda, Kenya e Rwanda compiuto a 15 anni esatti dal genocidio che sconvolse quest’ultimo Paese. Curzi ripercorre giorno per giorno questa straordinaria avventura vissuta (come di consueto nei suoi viaggi in giro per il mondo) a stretto contatto con le popolazioni e alla ricerca di testimonianze e storie di vita, ricostruisce le vicende storiche che hanno portato i tre Paesi visitati ad essere quello che sono oggi riprendendo il filo dopo la tragedia (da qui il titolo tra l’ironico e il paradossale “Stanno tutti bene”), ma offre anche spunti e suggerimenti per inediti viaggi fuori dagli schemi e dai consueti itinerari.
Il lettore potrà vivere in prima persona un viaggio originale in piste poco “battute”, fare la conoscenza di personaggi da romanzo (ma assolutamente reali) e trovare anche lo spunto per intraprendere, sulle “tracce” dell’autore, un’esperienza unica “zaino in spalla”. Il testo segue con precisione lo scorrere delle singole giornate, con digressioni storico-politiche e suggerimenti utili per viaggiatori on the road.
Ad apertura di ciascun paragrafo, l’itinerario dei luoghi visitati, un voto alla giornata e il bilancio delle spese sostenute quotidianamente. Il libro è corredato da una serie di foto scattate durante il viaggio.
Pierfrancesco Curzi è nato ad Ancona 46 anni fa. Giornalista da 22 anni, da 13 collabora con «il Resto del Carlino», e pubblica reportage su «Il Fatto Quotidiano» e «il Manifesto». Ha viaggiato in Cile, Argentina, Bolivia, Perù, Ecuador, Cuba, Costa Rica, Nicaragua, Guatemala, Messico, Tunisia, Marocco, Sierra Leone, Mauritania, Senegal, Etiopia, Rwanda, Uganda, Kenya, Zambia e Tanzania, Burkina Faso, Repubblica Democratica del Congo, Vietnam, Cambogia, Sri Lanka, Kazakstan, Kirghizstan, Uzbekistan, Georgia, Kurdistan, sempre in solitaria. È stato osservatore internazionale nel corso delle elezioni in Guatemala e in Nicaragua.
INGRESSO GRATUITO
CinemaLoggia dei Mercanti
Documentari da Terra di Tutti Film Festival
Tutte le opere sono in lingua originale sottotitolate in italiano
Una selezione di documentari a tema sociale e di grande attualità a cura di Roberto Rinaldi.
Terra di Tutti Film Festival presenta ogni anno documentari sociali provenienti dal sud del mondo e accende i riflettori su conflitti dimenticati, lotte per i diritti e difesa delle risorse naturali.
Beirut Photographer – di Mariam Shahin, George Azar, Qatar 2012, 47'
Nel 1981 George Azar documenta in Libano la guerriglia dell’OLP e la vita quotidiana dei civili. Trenta anni dopo George torna a Beirut...
Camera-Woman – di Karima Zoubir, Marocco 2012, 59'
Khadija, una donna marocchina divorziata, lavora come operatrice di ripresa durante i matrimoni, tra le mille difficoltà che una donna divorziata è costretta ad affrontare in Marocco e non solo.
TeatroChiesa del Gesù
Spettacolo teatrale con testi e adattamento teatrale di Betta Cianchini
Con Andrea Lolli, Federica Quaglieri
In collaborazione con la Commissione Regionale per le Pari Opportunità
Spettacolo teatrale con testi e adattamento teatrale di Betta Cianchini
Con Andrea Lolli, Federica Quaglieri
In collaborazione con la Commissione Regionale per le Pari Opportunità
Due monologhi per parlare di violenze sulle donne e femminicidio.
“La storia di Salvatore”: un monologo ironico e divertente diventa un noir. Una ex moglie si innamora di una ex moglie. Le due si incontrano, si scoprono, si innamorano e diventano una nuova coppia. Sono felici. Ma l’ex marito di Maria non ci sta.
“Mi sembrava gentile”: lui incontra la donna della sua vita. Lei è magra e rassicurante. Ma ha un carattere un po’ “difficile”. Da un amore disincantato e appassionato si arriva agli schiaffi. Ma lei pensa anche un po’ di meritarseli perché non ha una grande stima di sé.
“Storie di donne morte ammazzate” è un progetto di sensibilizzazione artistica, formazione e informazione sul tema della violenza contro le donne, ideato e scritto da Betta Cianchini, che incontrerà il pubblico nel corso dello spettacolo, e realizzato in collaborazione con l’Associazione Punto D e gli artisti di Spettacoliadomicilio.it.
INGRESSO GRATUITO
www.storiedidonne.it
www.alidirene.org
MusicaCasa delle Culture, via Vallemiano 46 Ancona
A cura di Musica & Sport
Chiara Burattini, violoncello
Margherita Burattini, arpa
Ispirato dalla spiritualità mediterranea, che nell'antica Grecia delineava la contrapposizione tra il misticismo dionisiaco e l'armonia apollinea, un dialogo tra due strumenti molto diversi, volto ad evidenziare come l'arcaica antitesi, rivisitata dall'arpa e dal violoncello, possa dare origine ad un connubio di straordinaria forza vitale.
I brani che verranno eseguiti attingono ad un repertorio che spazia tra stili, epoche e culture molto diverse, allo scopo di mettere in luce le diverse sfumature che le due voci, scambiandosi i "ruoli" di Apollo e di Dioniso, possono assumere.
INGRESSO GRATUITO PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA AL 340 8676168
CinemaLoggia dei Mercanti
Spazio DOC - Documentari da Terra di Tutti Film Festival
Tutte le opere sono in lingua originale sottotitolate in italiano
Una selezione di documentari a tema sociale e di grande attualità a cura di Roberto Rinaldi.
Terra di Tutti Film Festival presenta ogni anno documentari sociali provenienti dal sud del mondo e accende i riflettori su conflitti dimenticati, lotte per i diritti e difesa delle risorse naturali.
Il Rifugio – di Luca Cusani/Francesco Cannito, Italia 2012, 56'
Luglio 2011: centosedici profughi provenienti dall’Africa vengono trasferiti da Lampedusa in una spettrale stazione sciistica sulle Alpi, a Montecampione in Valle Camonica, dove resteranno per un anno.
Palestina per principianti. Educazione sentimentale di un bassista rockabilly – di Francesco Merini, Italia 2012, 60'
Zimmy ama fare due cose nella vita: suonare il basso con la sua band e starsene a Bologna. I suoi compagni di gruppo organizzano un viaggio per andare a insegnare musica ad alcuni bambini di un campo profughi palestinese...
MusicaCAUSA MALTEMPO - Sala Grande del Teatro delle Muse
Bosnia Erzegovina - Sevdalinke tra jazz e tradizione (esclusiva festival)
Bosnia Erzegovina - Sevdalinke tra jazz e tradizione (esclusiva festival)
Leila Ćatić - voce
Neven Tunjić - piano
Nedžad Mušović - fisarmonica
Meho Radoović - clarinetto
Azur Imamović - basso
Rifet Čamdžić - batteria
Danijel Čondrić - chitarra
Irfan Tahirović - percussioni
Borjan Milošević - effetti sonori
Provenienti da Sarajevo, storico crocevia tra Est e Ovest, i Divanhana propongono spumeggianti riarrangiamenti della musica tradizionale della Bosnia-Erzegovina. C’è nella loro musica un enfasi particolare sul suono della sevdalinka, il tradizionale veicolo musicale per l’espressione di amore e lontananza, passione e gioia, che affonda le sue radici nella storia dell’Impero Ottomano. La band nasce nel 2009 da un gruppo di studenti dell’accademia musicale di Sarajevo che, grazie alle rispettive esperienze e sensibilità, uniscono elementi della musica sefardita ed orientale con una spiccata sensibilità jazz, orchestrati e sottolineati dalla voce chiara della cantante Leila Catic, che accompagna le emozioni del pubblico in un ricco percorso tra gioia e malinconia. Il gruppo è reduce dalla partecipazione a festival in Portogallo e Grecia e da un tour che li ha portati ad attraversare l’Europa.
INGRESSO 5 EURO
MusicaChiesa del Gesù
Al confine tra Puglia e Balcani
Al confine tra Puglia e Balcani
Redi Hasa, violoncello
Maria Mazzotta, voce
Un incontro insolito, un esperimento innovativo. Il risultato è uno straordinario duo che vede la formidabile voce della salentina Maria Mazzotta, solista tra l’altro dell’ensemble Canzoniere Grecanico Salentino, intrecciarsi abilmente con le corde del violoncello albanese di Redi Hasa, solista dell’ensemble di Ludovico Einaudi e del gruppo pugliese Bandadriatica. Il progetto, dal significativo titolo di “Ura” (ponte in albanese, adesso in salentino) porta alla luce i legami possibili tra i repertori che navigano attraverso l’Adriatico unendo i Balcani e i Carpazi con le regioni del Sud Italia. La voce di Maria Mazzotta si muove leggera e ricca di mille sfumature tra le lingue musicali delle due sponde mentre le note di Redi Hasa propongono, ogni volta, una e mille soluzioni possibili alle melodie tradizionali, rendendo straordinariamente affascinante questo progetto che getta un ponte tra mondi musicali lontani ma incredibilmente vicini.
INGRESSO GRATUITO