Un’idea
adriatica e mediterranea.
Ancona porto di partenza di una manifestazione
culturale, articolata in tre fasi, che consolidi la sua
vocazione al dialogo con i paesi del bacino adriatico-mediterraneo
e dell’area
balcanica.
Una prima parte, ad Ancona dal
5 al 9 settembre, in parziale
concomitanza con la Festa
del Mare, che racchiude nel suo ambito
anche la dodicesima edizione del festival klezmer, evento
dedicato alla musica e cultura d’influenza ebraica
e zingara.
Troverà poi spazio, dal
12 al 22 settembre, una dimensione internazionale,
legata alla cooperazione internazionale con l’area
balcanica.
Il festival si metterà in viaggio, trasferendosi
sull’altra sponda
dell’Adriatico: a Spalato,
Sarajevo e Belgrado.
Infine, di ritorno dai Balcani, tra
settembre e ottobre, si sperimenterà una comune
vocazione culturale tra diverse
città delle Marche (Pesaro, Macerata, Senigallia,
Falconara, Jesi, Porto Sant’Elpidio).
L’ambizione è quella di dare vita a un appuntamento
che diventi occasione per conoscere la storia del Mediterraneo,
culla della cultura europea, luogo ove sono nate le tre
religioni monoteistiche.
Ma anche per riflettere sulle questioni della contemporaneità.
E per ricordarsi, come dice lo scrittore Pedrag Matvejevic,
che le
vere frontiere del Mediterraneo non sono né statali,
né nazionali.
Somigliano al cerchio di gesso che continua ad essere descritto
e
cancellato, che le onde e i venti allargano o restringono.
Perché le vere frontiere del Mediterraneo sono soprattutto
nella
nostra sensibilità.
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