Cala il sipario su Adriatico Mediterraneo Festival: diecimila presenze nella quattro giorni di eventi, tutti sold out
All’Anfiteatro romano il gran finale con Eugenio Bennato in un concerto emozionante e profondo in un dialogo continuo con il pubblico
Il direttore artistico Seneca: «Un’edizione particolarmente riuscita e significativa. Il tema della Grecia e gli ospiti di prestigio hanno ampliato il successo delle passate edizioni. Coniugare il divertimento ad un aspetto propriamente culturale senza facili attrattive massificate è stata la nostra scommessa vinta. Ancona ha sete di un momento di intrattenimento e riflessione intenso. Già al lavoro per il 2025, obiettivo recupare anche lo spazio del porto»
Cala il sipario sulla XVIII edizione di Adriatico Mediterraneo Festival. Con 10mila presenza nella quattro giorni di kermesse, che ha visto oltre trenta appuntamenti tra incontri di approfondimento, concerti all’alba ed alla sera, mostre, spettacoli, laboratori e talk, la manifestazione diretta da Giovanni Seneca si conferma un appuntamento tra i più attesi ed amati in città non solo dal pubblico anconetano. Vasta anche l’attenzione mediatica con un Festival capace di arrivare alla ribalta nazionale, anche per la scelta dei suoi ospiti, tutti di primo piano ed elevato spessore culturale: dai musicisti, Almamegretta, Canzoniere Grecanico Salentino ed Eugenio Bennato in primis, agli intellettuali presenti da Pestros Markaris a Matteo Nucci a Marco Ansaldo fino a Marcello Valente. Tutte le proposte del cartellone, da quelle culturali a quelle di intrattenimento, hanno registrato il tutto esaurito.
Ieri sera, 29 agosto, il gran finale con Eugenio Bennato, in un concerto all’Anfiteatro romano che ha emozionato e commosso le coscienze, oltre a trascinare il pubblico con i suoi ritmi del sud Italia e del mondo. Un susseguirsi dei più grandi successi del Maestro, giunto a quasi cinquant’anni di carriera, che continua ad essere un riferimento della World Music per la modernità dei suoni e l’attualità dei testi, incentrati sugli argomenti più “caldi” della nostra contemporaneità: migrazioni, rispetto delle diversità, solidarietà, pericoli della globalizzazione e del capitalismo estremo. Un concerto che è stato anche un dialogo continuo con il pubblico e un riaffermare il suo impegno di artista nel dare voce alle minoranze. «Quando ho iniziato – ha esordito Bennato – parlavo di ed a una stretta minoranza. Oggi la minoranza si è allargata, ma sono contento che resti tale perché si oppone al pensiero della maggioranza predominante». Un viaggio in musica sulle note dei suoi successi da Che Mediterraneo Sia a Ninco Nanco, da Mon père et ma mère a Let’s go to America fino a Musiche del Mondo, che anticipa l’uscita del suo prossimo album. Un viaggio in musica che continua e continua e che è tornato a fare tappa ad Adriatico Mediterraneo dopo lo storico concerto all'Anfiteatro romano di dodici anni fa, l’ultimo prima che l’antica arena di via Birarelli vivesse un lungo periodo di silenzio. E quello di ieri, 29 agosto, aperto dal gruppo catanese degli Areasud, formato da Maurizio Cuzzocrea , Salvo Barbagallo, Marco Carnemolla e Mario Gulisano sarà un altro degli spettacoli di AdMed che verrà ricordato a lungo.
«La 18esima edizione del Festival Adriatico Mediterraneo di Ancona è stata particolarmente riuscita e significativa – ha commentato il direttore artistico, Giovanni Seneca –. Nonostante abbiamo deciso di concentrare i quattro giorni di manifestazione dal lunedì al giovedì per cedere il testimone alla Festa del Mare che si svolgerà nel fine settimana, abbiamo registrato dei numeri importanti di circa 10mila presenze, con molti spettatori venuti da fuori regione e un’attenzione fortissima dei media locali, ma soprattutto nazionali. La formula è quella consolidata negli anni, ma evidentemente il tema della Grecia e gli ospiti di prestigio hanno ampliato il successo rispetto alle passate edizioni. Coniugare il divertimento ad un aspetto propriamente culturale senza ricorrere a delle facili attrattive massificate è stata la nostra scommessa vinta. In quattro giorni abbiamo registrato il pieno ovunque, dalle albe al Passetto con proposte di musica strumentale di qualità e solisti di prestigio, agli incontri su temi importanti in collaborazione con l’Iniziativa Adriatico Ionica ai concerti serali all’Anfiteatro romano e alla Mole con proposte anche sperimentali e innovative. Sicuramente gli ospiti di prestigio molti dei quali in esclusiva – ha proseguito il Maestro – come gli Almamegretta, Petros Markaris, Canzoniere Grecanico Salentino e Eugenio Bennato hanno favorito questo successo, ma ritengo anche che questa città continui ad avere sete di un momento di intrattenimento e riflessione intenso e articolato che la caratterizzi e la identifichi. Quest’anno il Festival Adriatico Mediterraneo ci è riuscito – ha aggiunto ancora Seneca – facendo riassaporare quell’atmosfera che forse negli ultimi anni si era un po' assopita. Ci mettiamo già al lavoro per il 2025 con l’obiettivo di ampliare ancora di più il programma e recuperare altri spazi di questa città che come dico spesso è un teatro a cielo aperto da valorizzare e far conoscere. Per vari motivi, il grande assente è stato il porto che invece era uno degli spazi distintivi del Festival e lavoreremo per recuperare anche quel luogo. Infine – ha concluso – la mia speranza è che l’amministrazione comunale e tutti gli enti pubblici e privati coinvolti, sulla base dei risultati ottenuti, possano dare ancora più risalto e linfa al progetto Adriatico Mediterraneo per soddisfare i tanti appassionati che ogni anno attendono con ansia questo appuntamento».