I suoni del cosmo sulle corde di Andrea Vettoretti e Riviera Lazeri per evocare la luce in quest’ultima giornata di Adriatico Mediterraneo
Attesa per il gran finale con Musiche del mondo di Eugenio Bennato preceduto dagli Areasud all’Anfiteatro romano
Il sole sembra quasi accogliere il richiamo alla luce di Dark Age facendo capolino sull’ultimo giorno del Festival Adriatico Mediterraneo nel momento in cui la chitarra di Andrea Vettoretti ed il violoncello di Riviera Lazeri intonano la melodia. Il brano è tratto dall’ultimo lavoro del musicista e compositore, Quantum one, ispirato a suoni cosmici e che ne contiene di originali, provenienti direttamente dall’universo grazie alla collaborazione di Vettoretti con l’Agenzia spaziale italiana e l’astrofisico Paolo Giommi. «Dark Age è ispirata all’era in cui nell’universo era solo oscurità, non c’erano stelle, non c’era nulla. È una sorta di evocazione alla luce, a quello che è venuto dopo», ha spiegato il chitarrista. In questo viaggio nello spazio Vettoretti e Lazeri hanno accompagnato il pubblico lungo la The Winter way, la Via Lattea sulla quale, vuole la tradizione che «i nativi americani, una volta morti, camminassero per raggiungere i loro sogni», ha continuato il musicista. E poi Big Bang, ciò da cui tutto ha avuto inizio. Prima della fine del viaggio nel cosmo con Blue down, dedicato agli astronauti dell’omonima stazione spaziale dalla quale si può osservare il blu della Terra, una piccola deviazione dal tema con l’esecuzione in anteprima di Riflessi, brano che Vettoretti ha composto proprio per la violoncellista al suo fianco nell’alba alla Terrazza Unicorn del Passetto. «Riviera lo eseguirà qui per la prima volta perché ci sembrano l’occasione ed il luogo perfetti essendo il pezzo ispirato all’acqua ed a tutte le sue sfaccettature, ma soprattutto quale elemento fondamentale per l’umanità», Vettoretti ha così presentato l’inedito.
Si è aperta in questo modo l’ultima giornata di Festival, oggi, 29 agosto. Il passaggio di testimone è arrivato da Stefano Saletti, Luigi Cinque e Urna Chahar-Tugchi che ieri, 28 agosto, hanno chiuso il giorno numero tre di AdMed dal palco della Corte della Mole Vanvitelliana con Persephone: un mistero mediterraneo. Un concerto che è «un quadro astratto», lo ha definito Saletti. «Raccontiamo in musica la storia di Persefone che è un mito fondante del Mediterraneo, uno dei più antichi e rappresentativi. In Persefone convivono luce e ombra, cielo e terra, estate e inverno, rapimento e ritorno». Un racconto affidato alla voce strordinaria di Urna Chahar-Tugchi, portentosa cantante originaria delle Steppe di Ordos, in Mongolia, che ha cantato nella sua lingua madre. Voce meravigliosa, oscura ed elevata. Con le sue quattro ottave di estensione scende fino agli inferi, da cui è poi capace di salire all’empireo.
Dopo l’alba al Passetto si prosegue, in quest’ultima giornata di Festival alle 17:30 a Spazio Presente in via Buoncompagno, con il Mini workshop di acquerello a cura di Vicolo Leonori, bottega di ceramica e acquerello di Chiaravalle. Un laboratorio dove esprimere tutta la propria creatività. Durata 2h, posti limitati, costo € 20,00 a persona con prenotazione via mail all’indirizzo vicololeonori@gmail.com https://www.instagram.com/vicololeonori/.
Alle 18:30, alla terrazza del Museo archeologico nazionale delle Marche, Marcello Valente, docente di Storia greca all’Università del Piemonte Orientale parlerà de L’economia degli antichi greci tra vecchi pregiudizi e nuove prospettive a cura di AICC, dialogando con la professoressa Mara Tirelli. Giudicato un tempo un ambito assolutamente secondario, il commercio era invece il settore più dinamico e redditizio dell'economia greca. Partendo dal suo libro, Emporia. Elementi di razionalità economica nel commercio greco (Edizioni ETS), Valente esamina le figure dei protagonisti del commercio greco, gli emporoi e i naukleroi, studiandone il rapporto reciproco e i loro diversi ruoli. Valente è anche autore di Storia del mondo antico in 25 esplorazioni (Il Saggiatore): un racconto di 25 incredibili viaggi attorno al mondo, che offrono uno sguardo del tutto inedito sulla classicità, una storia quasi parallela a quella più nota, ricca di mappe che descrivono spazi lontanissimi e di approfondimenti sui percorsi geografici dei primi esploratori. Ingresso gratuito.
Ultima giornata di apertura straordinaria (18:30-20:00) a Piano C, via Podesti 33 della mostra De Trilogia [pt.2], personale dell’artista di origine albanese Anjeza Rama, a cura di Nicoletta Carnevali allo spazio (fino alle 20:00 e tutti i giorni del Festival con lo stesso orario). La mostra presenta disegni rapidi, raffiguranti volti di donna, realizzati a china, penna e pennarello su carta che l’artista ha dipinto per ingannare il tempo durante una serie di spostamenti in loop in treno tra Senigallia, terra adottiva di Rama, e Firenze, luogo dove ancora risiede la famiglia della pittrice. Da una divagazione prende poi forma una vera e propria linea poetica, il subconscio agisce in modo potente e questi volti non completamente rivelati, iniziano progressivamente a raccontare storie. Storie di donne. Queste immagini portano con sé non solo il vissuto di Anjeza Rama, artista donna, con un percorso formativo diviso tra Albania e Italia, ma anche la visione del mondo con le sue problematiche sociali e relazionali. Figura chiave della ricerca è il complesso mondo femminile così difficile da sondare e indagare nelle sue più profonde sfaccettature. Ingresso gratuito.
Si torna all’Anfiteatro romano, location protagonista di questa XVIII edizione di Adriatico Mediterraneo per il gran finale alle 21:30 con il concerto Musica del Mondo di Eugenio Bennato che anticipa l’uscita del nuovo album dopo l’estate. Eugenio Bennato con il suo progetto Taranta Power, che segue Nuova Compagnia di Canto Popolare, ha dato nuova linfa ed aperto mercati internazionali alle grandi tradizioni musicali dei nostri sud. Giunto a quasi cinquant’anni di carriera, continua ad essere un riferimento per la modernità dei suoni e l’attualità dei testi, incentrati sugli argomenti più “caldi” della nostra contemporaneità: migrazioni, rispetto delle diversità, solidarietà, pericoli della globalizzazione e del capitalismo estremo. Dalle sponde sud del Mediterraneo, dal pensiero meridiano, dagli incontri con le storie e le culture diverse, Eugenio Bennato ha scritto la sua storia personale di ritmi e parole, sempre coerente a se stesso e alle sue idee. Un viaggio in musica che continua e continua e che ritorna a fare tappa ad Adriatico Mediterraneo dopo lo storico concerto all'Anfiteatro romano di dodici anni fa, l’ultimo prima che l’antica arena di via Birarelli vivesse un lungo periodo di silenzio. Ad aprire la serata gli Areasud, con la formazione che vede Maurizio Cuzzocrea a chitarra battente, marranzano, tamburello e voce, Salvo Barbagallo al sax soprano), Marco Carnemolla a basso e marranzano, Mario Gulisano a tamburelli, bodhràn, marranzano e voce. Areasud è un collettivo musicale che nasce nel 2023 come progetto parallelo del Quartetto Areasud, attivo in Sicilia dal 2010 nel folk e nella world music, con uno sguardo particolare alle culture siciliane e calabresi, territori da secoli al centro del Mediterraneo, “grande brodo musicale” di popoli che condividono uno stesso destino e una comune identità espressiva. Il gruppo propone un’interpretazione non strettamente filologica della tradizione, che lascia ampio spazio all’espressione personale e quindi a quel processo di permanente composizione e ri-creazione che è caratteristico della musica di tradizione orale.