Adriatico Mediterraneo 2018 - XII edizione - Il programma di mercoledì 29 agosto
Il “pianista di Yarmouk” Aeham Ahmad è il protagonista principale della prima giornata di Adriatico Mediterraneo Festival 2018. E poi incontri sulla necessità del classico e sulla solidarietà nel Mediterraneo e due concerti fra chitarra classica e sperimentazioni partenopeo-maghrebine.
Adriatico Mediterraneo Festival 2018 parte ufficialmente alle 18.15 di mercoledì 29 agosto. L’appuntamento è alla sede del Segretariato Permanente dell’Iniziativa Adriatico Ionica alla Cittadella di Ancona per la consegna del premio Adriatico Mediterraneo al pianista Aeham Ahmad.
Nato nel 1989 nel campo profughi palestinese di Yarmouk, in Siria, Ahmad è diventato negli anni un simbolo del valore della cultura come strumento di pace. Dal 2013, nel corso della guerra in Siria, il campo di Yarmouk è stato sottoposto ad attacchi e assedi stremanti condotti dalle diverse parti in guerra. La risposta di Aeham Ahmad è stata portare in strada il suo pianoforte e suonare per i suoi concittadini vittime del conflitto, per i bambini in particolare: in poco tempo per tutti è diventato “il pianista di Yarmouk”. Quando nel 2015 il campo profughi è stato conquistato da Daesh, lo “stato islamico”, i miliziani hanno bruciato il suo pianoforte e lui è stato costretto a fuggire. Ha attraversato da profugo Turchia, Grecia, Balcani e, giunto finalmente in Germania, ha ricominciato a suonare, prima di tutto per gli altri rifugiati. Da allora gira l’Europa portando la sua musica come messaggio di pace, come ponte tra le culture.
Aeham Ahmad sarà poi protagonista di uno straordinario concerto alla Corte della Mole, alle 21.15. Il concerto, organizzato in collaborazione con AMAT, sarà l’occasione per conoscere da vicino il talento del “pianista di Yarmouk” che alternerà composizioni proprie e brani più tradizionali.
Al termine del concerto di Aeham Ahmad, al Tempietto di San Rocco, all’interno del cortile della Mole, la palla passa a Stefan Grasse per un concerto per chitarra: Grasse, nato nel 1962 in Germania, ha studiato jazz e chitarra classica, ed è direttore artistico e organizzatore delle notti di chitarra a Norimberga. Autore di musiche cameristiche ma anche di composizioni per teatro e film, nel suo concerto spazierà tra tutti i diversi generi che costituiscono il suo grande bagaglio artistico.
Gli incontri: tra classico e solidarietà
Il programma del primo giorno di Adriatico Mediterraneo Festival 2018 prevede due incontri alla Mole, diversi per tematica ma accomunati dalla tensione per il presente e dalla voglia di comprendere. Alle 19.00 nel Foyer dell’auditorium il tema è “La necessità del classico” e all’incontro, organizzato insieme alla delegazione di Ancona dell’Associazione Italiana Cultura Classica, partecipano due dei massimi studiosi in materia: Federico Condello, professore ordinario di Filologia classica all’Alma Mater Studiorum-Università di Bologna e Ivano Dionigi, professore ordinario di Lingua e Letteratura Latina all’Alma Mater Studiorum-Università di Bologna, di cui è stato Rettore. Per ché dei classici non basta predicare la bellezza, l’attualità, l’utilità morale, secondo linee di pensiero che oggi tornano pericolosamente di moda; dei classici oggi occorre proclamare più che mai la necessità, in una società che smantella la consapevolezza storica, svilisce la scuola, abitua all’incuria della parola e del pensiero. Modera l’incontro Mara Tirelli , presidente della delegazione di Ancona dell'Associazione Italiana Cultura Classica. Poco dopo, alle 19.15 alla Sala Vanvitelli, grazie alla collaborazione di Osservatorio Solidarietà si parla di “Solidarietà attraverso i confini”. Intervengono Guido Viale, Presidente Osservatorio Solidarietà, Paola Regina, Avvocato internazionalista specializzata in tutela dei diritti umani, Veronica Alfonsi, coordinatrice per l’Italia di Proactiva Open Arms. L’incontro pone l’attenzione su come prestare aiuto a chi migra sia sempre più spesso visto come un crimine e il ruolo di singoli e associazioni che operano ai confini dell’Europa sia ogni giorno più a rischio. Un racconto di persone impegnate nel soccorrere, accogliere, tutelare i migranti e patrocinare chi per questo subisce accuse, denunce, persecuzioni. Durante l’incontro verrà poi proiettato “Inshallah Europa. Viaggio lungo la nuova rotta balcanica”, un documentario del giornalista del TG3 Massimo Veneziani, che interverrà nel corso del dibattito. Il film racconta la rotta balcanica dei migranti, che in questi anni non si è mai davvero chiusa, ma ha solo modificato il proprio percorso. Dopo l’esodo di massa del 2015 lungo Serbia, Croazia, Ungheria, ora il cammino si è spostato verso l’Adriatico, attraverso Albania, Montenegro, Bosnia. Con due costanti: l’obiettivo di arrivare in Europa e le violenze e i soprusi subiti lungo il percorso. Massimo Veneziani ha percorso, zaino in spalla e telecamera in mano, questa nuova rotta della speranza.
Frontiere: al palco del porto antico i Fanfara Station
Parte alle 23.30 “Frontiere”, la rassegna di concerti che Adriatico Mediterraneo Festival 2018 organizza a tarda sera al Porto Antico di Ancona: dopo il tramonto del sole, alla banchina 1, oltre la fontana dei due soli di Enzo Cucchi, lo spazio e il tempo sono per la sperimentazione e per l'elettronica che si nutre dei sound mediterranei. Ad inaugurare i concerti sono i Fanfara Station: gruppo che unisce sound partenopeo e ritmi nordafricani. Fanfara Station è un trio che fonde la forza di un’orchestra di fiati, l’elettronica e i ritmi e i canti del Maghreb. Il risultato è un dance party creato dal vivo da soli tre musicisti e due loop station, con sul palco una miriade di strumenti: le percussioni scascika, tar, bendir, darbuka e tabla che si intrecciano con la tromba, il trombone, il clarinetto e i tre fiati tunisini: nay, mizued e zocra. Una sintesi dei tanti filoni che si incontrano e si intrecciano sui palchi di Adriatico Mediterraneo Festival 2018.