Adriatico Mediterraneo Festival 2016: cinema e proiezioni
Immigrazione, religioni, diritti: sono i temi portanti delle proiezioni di AdMed2016, tra anteprime e recuperi
Un cinema senza effetti speciali ma che racconta per davvero il mondo intorno al Mediterraneo. È il cinema di Adriatico Mediterraneo Festival, che anche per la decima edizione dal 27 agosto al 3 settembre porta ad Ancona cortometraggi, documentari e film incentrati sulle tante e diverse realtà che si muovono intorno all’area mediterranea e mediorientale.
Come ormai da tradizione la parte del leone è svolta dai documentari e dai corti provenienti da Terra di Tutti Film Festival, la manifestazione promossa da GVC Bologna che presenta ogni anno documentari a tema sociale provenienti dal sud del mondo e accende i riflettori su conflitti dimenticati, lotte per i diritti e difesa delle risorse naturali. Non mancano però opere di altra provenienza, che hanno il merito di andare oltre i luoghi comuni su religioni, immigrazione e culture.
Si parte lunedì 29 alle 21.00 alla Loggia dei Mercanti con “Napolislam” di Ernesto Pagano. Il film racconta le vite di dieci napoletani che hanno deciso di convertirsi all’Islam e ha avuto una circolazione a dir poco travagliata: girato dopo gli attentati di Parigi del gennaio 2015, è stato distribuito solo in alcuni cinema italiani; il 25 novembre 2015 era previsto che tornasse in altre sale ma la sua programmazione fu annullata in seguito agli attentati, sempre a Parigi, del 13 novembre. Nel 2015 ha vinto il Biografilm Italia Award.
Martedì 30 è il giorno della prima serata dedicata al Terra di Tutti Film Festival, centrata su “Focus Siria”. Appuntamento alla Loggia dei Mercanti, dove si tiene tutta la rassegna, sempre con inizio alle 21.00. Il programma prevede la proiezione di tre opere: “Chemical Weapons: Made In Europe”, di Jean-Baptiste Renaud, racconta come dalla Siria al Bahrain l’uso fuori dai trattati delle armi chimiche sia un tragico dato di fatto e di come i prodotti chimici utilizzati provengano dall’Europa; “Syrian Edge”, di J. Martin Baigorria e Lisa Tormena, racconta le storie delle centinaia di migliaia di Siriani costretti ad abbandonare la propria terra per rifugiarsi in Libano e delle comunità locali di accoglienza; “Une Histoire Syrienne”, di Samer Beyhum, è la stori di Jessica, fotografa freelance, che decide di lasciare Montreal per recarsi in Siria, suo Paese d’origine, con l’obiettivo di documentare il conflitto ormai in atto da tre anni.
Mercoledì 31 la serata di proiezioni è dedicata allo “Spazio Doc”, con due documentari provenienti da Terra di Tutti Film Festival e un’opera extra programma: “The Stones Cry Out”, di Yasmine Perni, racconta la poco nota vicenda dei palestinesi cristiani, che hanno svolto un ruolo fondamentale nella storia del loro paese e nella lotta per il mantenimento di una loro identità; “Miles To Go Before I Sleep”, di Hanna Hovitie, narra l’esperienza di Achat, che ad appena 7 anni viene mandata dai genitori via dal Congo, suo paese di nascita, dandola in adozione in Francia: un’esperienza traumatica, di figlia vittima di abusi e del traffico di bambini; il fuori programma è invece rappresentato da “Dargah - Sulla soglia” di Lorenzo Ricci, che documenta l’antica tradizione dei pellegrinaggi alle tombe dei santi Sufi nell’India del Nord, un esempio di Islam diverso da quello raccontato dai media mainstream.
Giovedì 1 settembre la rassegna dedicata a Terra di Tutti Film Festival prevede una serata dal titolo “Combattenti resistenti”, dedicata a chi lotta contro lo Stato Islamico in Medio Oriente. due le opere in programma: “Prigionieri, 2014 Fuga dall’Isis”, di Giuseppe Ciulla e Cristina Scanu, raccoglie le interviste realizzate dagli autori ad alcuni soldati di Daesh in una prigione curda nel nord della Siria, con le testimonianze dei Curdi assediati dall’Isis e dei Cristiani in fuga da Mosul. “Surrounded By Isis”, di Xavier Muntz, è la cronaca dall’interno dell’assedio di Isis alla città di Sinjar in Iraq, difesa da un gruppo di persone provenienti da diversi paesi e religioni che combattono una a fianco all’altra contro gli estremisti.
Ultima serata di proiezioni venerdì 2 settembre con il ciclo “Fortezza Europa”, dedicato ai temi dell’immigrazione. In programma, nell’ordine, un’opera fuori rassegna e due provenienti da Terra di Tutti Film Festival: “Terra di Transito”, di Paolo Martino, è la storia di Rahell che, dopo un lungo viaggio dal Medio Oriente all’Europa senza visti né passaporto per ricongiungersi a un ramo della famiglia in Svezia, sbarca in Italia e scopre che a dividerlo dalla sua meta c’è il regolamento di Dublino, che impone ai rifugiati di risiedere nel primo paese d’ingresso in Unione europea; “Limbo”, di Matteo Calore e Gustav Hofer, racconta il rischio quotidiano vissuto da migliaia di persone ogni giorno in Italia, quello di essere improvvisamente prelevati e imprigionati nei C.I.E., rischiando di essere per sempre espulsi dall’Italia per la mancanza di documenti in regola; “Monte Gourougou”, di Bruno Rocchi, conduce a Melilla, enclave spagnola in territorio marocchino, protetta dagli ingressi irregolari da un triplo muro, e mette in luce le condizioni disperate che centinaia di migranti Sub-Sahariani vivono nel monte Gourougou, vicino alla città.