Nato a Plovdiv, in Bulgaria, si trasferisce quasi subito con la famiglia a Milano. La sua è una famiglia di ascendenza ebraica sefardita, ma di fatto impiantata da molti anni in ambiente di cultura yiddish e mitteleuropea. Questa circostanza influenzerà profondamente tutta la sua opera di uomo e di artista, dedito costantemente al recupero e alla rielaborazione del patrimonio artistico, letterario, religioso e musicale degli ebrei dell'Europa orientale.
Moni Ovadia, oggi è considerato uno dei più prestigiosi e popolari uomini di cultura ed artisti della scena italiana, il suo teatro musicale, ispirato alla cultura yiddish, è unico nel suo genere.

Gli ebrei e il popolo degli "uomini" ("Rom") per secoli hanno condiviso lo stesso destino. Il tratto comune che ha segnato la loro storia spesso tragica per colpa delle nazioni che li tolleravano o li perseguitavano, è stata la condizione di "altro". Essi seppero essere in tutto e per tutto popoli, per cultura, tradizioni, spiritualità, ma senza confini, senza burocrazie, senza eserciti, senza polizie... I due popoli fratelli a lungo hanno marciato fianco a fianco nella sorte, ma da quando il Porrajmos-Shoa' ha marcato il culmine della comune tragedia, il popolo degli "uomini" si è avviato verso un cammino di sofferenza solitaria.


LUNEDI 31 AGOSTO

ore 18.00 - Spazio Incontri

Nomadi
Incontro con Moni Ovadia e Santino Spinelli

ore 21.00 - Cortile della Mole Vanvitelliana
Storie di Ebrei e di Rom
Concerto-spettacolo di Moni Ovadia e Alexian Group





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