A sette mesi dal rapimento e dall’uccisione in Egitto di Giulio Regeni verità e giustizia appaiono ancora lontani, in una ridda di versioni ufficiali presto smentite, tensioni diplomatiche e pressioni su chi si impegna per fare luce sui responsabili della tortura e della morte del ricercatore italiano. Depistaggi, bugie, coperture e reticenze hanno segnato questi mesi, mentre sono emerse con sempre maggiore chiarezza le violazioni dei diritti civili nell’Egitto di Abd al-Fattah al-Sisi, tra rapimenti, torture, sparizioni di oppositori.