"Sono uno storico dell'Antichità. Mi occupo di Greci e, un po' meno, di Romani. Non so davvero come il mondo antico possa salvarci dalle barbarie, come recita il titolo di un recente libro, e trovo un po' oleografico il ruolo cui spesso l'Antichità greca e romana è costretta, impegnata com'è a recitare la parte di Mary, la mamma di Paul McCartney, che in Let it be si manifesta al figlio angosciato dispensandogli words of wisdom. Noi - è vero - siamo un po' angosciati, ma non credo che gli Antichi fossero più saggi di noi; vale in ogni caso la pena di studiarli, non solo per trarne un paio di belle frasi e di massime pensose.
In particolare, io cerco di capire come essi facessero la guerra, quale fosse il loro atteggiamento nei confronti di questo fenomeno così - ahimè - onnipresente nel mondo antico, come, del resto, quasi sempre nella storia dell'umanità. Mi chiedo se posso portare un qualche contributo riflettendo su chi, nel mondo antico, combattesse davvero le guerre, quale fosse l'atteggiamento nei confronti della pace e della diplomazia, a quale livello si ponesse l'attenzione per la perdita di vite umane, e come quelle lontane società accettassero o meno l'impiego della violenza. Sono questi alcuni dei temi che vorrei sfiorare, consapevole di come le prospettive e le ipotesi di confronto si possano moltiplicare. Studiare la storia - io credo - può servire a qualcosa: è un mantra spesso ripetuto da Churchill e da Kissinger, non proprio di due a caso; dovremmo dar loro retta. Con ogni probabilità essi si riferivano in larga misura alla storia degli ultimi duecento anni, ma non sono mancati tentativi, anche recentissimi, di paragonare quello che sta succedendo nel mondo alle dinamiche di scontro tra Atene e Sparta nel V secolo a.C..
Ci avventureremo dunque in qualche confronto, che ci aiuti magari a utilizzare con un minimo di consapevolezza termini assai complessi, spesso declinati un po' a caso, come, per esempio, pacifismo. Senza dimenticare peraltro che, per una serie di motivi evidenti, la guerra moderna è un fenomeno del tutto diverso da quella antica, e che quasi tutti i ponti tra l'una e l'altra si sono rotti, grosso modo, con la prima guerra mondiale, e dunque ormai un secolo fa."
Marco Bettalli è professore ordinario di Storia Greca presso l'Università di Siena, città dove è nato e dove adesso vive. Autore di varie pubblicazioni didattiche (molto fortunata una sua Storia Greca, Carocci Editore, III ed. 2021) e di molti lavori specializzati, negli ultimi anni si è dedicato soprattutto allo studio della guerra nel mondo antico. Un mondo di ferro (Laterza 2019) è una specie di summa di alcune sue idee; più banalmente, è un libro divulgativo su molti temi che gli stanno a cuore. Ama moltissimo la storia in generale, ancor più che il mondo classico; preferisce le sintesi alle analisi. Ha tre figli, due cani e una moglie.