È un vero e proprio “laboratorio musicale” quello messo in piedi da Nicola Fazzini, Alessandro Fedrigo e Luca Colussi, che hanno sviluppato un originale vocabolario che applicano tanto a composizioni originali quanto a brani della tradizione jazzistica.
Ricerca di nuove forme improvvisative e ispirazione a diversi contesti culturali sono alcuni dei capisaldi alla base di questo progetto, che guarda al jazz ma anche alla musica araba, a cui si aggiunge una riflessione sul significato del suono e del timbro, attraverso il multistrumentismo e l'uso di effetti.