Adriatico Mediterraneo 2021 non tradisce le aspettative: festival di successo e di qualità

Le peculiarità di questa XV edizione sono state l’altissima qualità delle proposte musicali, il ritorno a storiche collaborazioni e l’ingresso di nuovi partner.
Il direttore artistico Seneca: «Una pluralità di proposte unite nel comun denominatore del Mediterraneo. Grazie anche alle numerose collaborazioni il Festival Adriatico Mediterraneo si conferma un contenitore culturale che sa conquistare il pubblico»

La XV edizione di Adriatico Mediterraneo Festival non tradisce le aspettative e si conclude con successo. Ieri sera (22 agosto), il gran finale con il concerto di Raiz e Radicanto, Musica Immaginaria Mediterranea, con la partecipazione di Enrico Fink e Giuseppe De Trizio, ha incantato la Corte della Mole. È stato il congedo dal pubblico di AdMed 2021 che dà appuntamento al prossimo anno. Convince anche la nuova location per i concerti al tramonto a La Banchina al Porto Antico dove ieri a salutare il sole c’era la musica dal mondo de La Répétition. E gradito è stato anche il ritorno degli appuntamenti alla sinagoga di Ancona, sold out da subito per la performance Le-Kel 'Olam - un viaggio attraverso le musiche degli ebrei d'Italia di Enrico Fink, musicista, studioso del patrimonio musicale internazionale ebraico, nonché presidente della Comunità ebraica di Firenze. Tra gli appuntamenti più amati dal pubblico del Festival si confermano i concerti all’alba alla scalinata del Passetto. Quest’anno record di appuntamenti al sorgere del sole, con cinque concerti, uno al giorno, che hanno registrato il pienone per tutta la durata del Festival. Ieri l’ultimo evento con il trio Real...mente Napoli: Tommaso Chimenti alla voce, Luciano Damiani al mandolino e Michele Libraro alla chitarra.

Non solo concerti. Come ogni anno, Adriatico Mediterraneo è stato anche incontri, approfondimenti culturali, teatro, cinema, per riflettere sui temi legati al mare, alle migrazioni, ai diritti umani, ai processi storici che stanno trasformando l’Europa, in particolare la zona dei Balcani, con il lento percorso di allargamento della UE. Tutti appuntamenti ampiamente partecipati. Quest’anno, in particolare, il focus è stato sull’Albania, a trent’anni dai primi arrivi in Italia sulle coste della Puglia ad oggi con il paese delle aquile in attesa di poter diventare membro dell’Unione Europea. Non a caso il Premio Adriatico Mediterraneo 2021 è andato al professore Roberto Morozzo della Rocca, massimo esperto italiano di Albania.

Ma tra i maggiori successi che ha registrato l’edizione 2021 di Adriatico Mediterraneo ci sono le molte collaborazioni che il Festival ha intercettato, aspetto sottolineato dal direttore artistico Giovanni Seneca. «È stato un Festival di grandissima qualità – ha sottolineato – per la varietà degli artisti coinvolti e per il livello delle loro performance ed anche per la ricchezza del programma che ha visto la partecipazione di intellettuali di grande spessore. È stato possibile costruire un cartellone così ricco anche grazie alle numerose collaborazioni messe in campo in questo Festival. Su tutte mi piace ricordare la ritrovata Comunità ebraica di Ancona, storico partner di Adriatico Mediterraneo Festival dal 2007, dopo la fortunata esperienza del Festival Klezmer, da cui AdMed prende le mosse. Ma anche la new entry de La Banchina che ci ha permesso di riportare al Porto Antico uno dei momenti più amati dal pubblico di AdMed, ovvero i concerti al tramonto. Si confermano l’appuntamento del cuore degli anconetani, e non solo, i concerti all’alba al Passetto, con il record di date mai registrato, ben cinque, che hanno affascinato centinaia di persone e gli stessi artisti, stupiti dalla bellezza del luogo e dell’atmosfera. Vincente – ha proseguito Seneca – anche la collaborazione con il Museo Tattile Omero, “residente” stabile della Mole, con cui si è riusciti a creare un passaggio di testimone ideale tra la chiusura dello storico cartellone del Museo Sensi d’estate e la serata di apertura del Festival. Ma così anche con Arci e Lazzabaretto Cinema, grazie ai quali è stato possibile lanciare l’esperimento dell’anteprima del Festival, con la proiezione del film di Paolo Zitti, Portolani. Ma tutti i partner sono stati fondamentali per la riuscita di Adriatico Mediterraneo Festival, dalle associazioni Amnesty International a Medici Senza Frontiere all’Associazione italiana di Cultura Classica che hanno curato gli incontri pomeridiani di approfondimento. Senza dimenticare coloro che sono da sempre sostenitori del Festival, dall’Iniziativa Adriatico Ionica che ha suggerito di dedicare questa edizione all’Albania, alla Regione Marche ed al Comune di Ancona, con l’importante novità di quest’anno del sostegno del Ministero della Cultura. Insomma – ha aggiunto ancora Seneca – penso si possa dire che Adriatico Mediterraneo Festival continui ad essere un appuntamento atteso ed apprezzato dalla città. Quest’anno il Festival è stato anticipato rispetto alla consueta programmazione del cartellone estivo di Ancona e questo ha inizialmente spiazzato il pubblico che comunque non si è fatto sfuggire le varie proposte della manifestazione. Innegabile – ha concluso il direttore artistico – qualche aggravio organizzativo dovuto alle regole anti Covid ed alla novità del Green Pass, che però non ha compromesso l’ottima riuscita del Festival. Non mi resta, dunque, come di consueto nel momento del bilancio, che dare appuntamento al prossimo anno, con l’edizione numero sedici di Adriatico Mediterraneo Festival».

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