Esplosione di energia all’anfiteatro romano con il Canzoniere Grecanico Salentino e gli Yarákä: un rito collettivo di danze e ritmo che è anche un tentativo di cura contro i demoni di oggi

Un’alba meravigliosa dell’arpista Raoul Moretti apre la terza giornata del Festival e nel pomeriggio la consegna del Premio Adriatico Mediterraneo a Matteo Nucci e poi Persephone concerto unico nel suo genere di Saletti, Cinque e Urna Chahar-Tugchi.
Domani, 29 agosto, il gran finale con Musiche del mondo di Eugenio Bennato.

Incontenibile la voglia di ballare al ritmo della taranta del Canzoniere Grecanico Salentino. Le sedie dell’Anfiteatro romano non sono state occupate a lungo ieri sera, 27 agosto, dal numeroso pubblico della seconda giornata del Festival Adriatico Mediterraneo. Poche canzoni e tutti si sono ritrovati con i piedi sul tappeto rosso sotto al palco o tra i corridoi della pedana dove sono state allestite platea e gradinata nell’arena antica, seguendo il ritmo delle percussioni di Mauro Durante, anche voce e violino; la voce di Alessia Tondo; la danza di Silvia Perrone; la zampogna di Giulio Bianco, anche ad armonica, flauti e fiati popolari, basso; l’organetto di Massimiliano Morabito; la voce e la chitarra di Emanuele Licci, anche al bouzouki e le percussioni, la voce, le percussioni ed il tamburieddhu di Giancarlo Paglialunga. Del resto, come ha sottolineato lo stesso Durante «la musica che facciamo è una musica che va condivisa. Il fruitore non è solo spettatore, ma partecipa allo spettacolo. La tradizione narra che la celebre pizzica tarantata rituale aveva il potere di curare attraverso la musica, la trance e la danza, il morso della leggendaria Tarantaha spiegato il leader del gruppo salentino . Dietro a questa tradizione c’è l’idea di salvezzache deriva dallo stare insieme. Non c’è più il morso della Taranta, ma abbiamo i demoni di oggi da contrastare e forse si è perso questo senso di dispositivo di cura collettiva, ma se balli solo non ti puoi curare».

L’esplosione di energia, passione, ritmo e magia al battito del tamburello, cuore pulsante della musica salentina, non è stato un disimpegno dai temi cari al gruppo pugliese e che ispirano anche il Festival. «La nostra musica vuole essere anche un momento di riflessione. Un’occasione per piantare semi di umanità e lasciare pillole d’amoreha detto dal palco Alessia Tondo, prima di intonare Sola andata brano con testo di Erri De Luca, musicato da Durante . In un periodo come quello attuale, segnato di nuovo da guerre, di cui a farne le spese in maniera disumana sono i bambini, dobbiamo chiederci che tipo di esseri umani vogliamo diventare. Questo brano è dedicato agli ultimi».

Ad aprire la serata, ieri, un altro gruppo pugliese, inserito nella programmazione Puglia Sound 2024, gli Yarákä, ensemble formata nel 2015 da Gianni Sciambarruto, Virginia Pavone e Simone Carrino, tre musicisti tarantini che ricercano per esprimere un’identità personale, per riscoprire le tradizioni con un’apertura verso la modernità e la contaminazione tra culture. Sonorità multietniche, con particolare attenzione a quella comune matrice ritmica proveniente dall’Africa, che funge da catalizzatore e permette di sperimentare contaminazioni audaci con le sonorità Mediterranee e del Sud Italia. L’obiettivo è quello di sublimare in musica il concetto di ritualità che caratterizza le pratiche legate alle tradizioni popolari, esplorando l’ancestrale rapporto uomo-natura. Yarákä è infatti una parola composta dai 4 elementi – acqua, aria, fuoco e terra – in lingua tupi-guaraní, una tra le più importanti tribù amazzoniche che rappresenta per la band un esempio perfetto di coesistenza tra uomo e natura. Quello degli Yarákä è stato un repertorio intriso di ritualità: in ciascun brano si racconta l’esorcizzazione di un male dell’anima o di una paura che blocca il fluire delle energie e che trova la cura attraverso un canto ancestrale, come avviene nelle altre tradizioni del sud America. Il viaggio musicale degli Yarákä si snoda in tutto il Sud Italia partendo dalla città vecchia di Taranto che fa da cornice per raccontare la genesi dell’ensemble e il lavoro di ricerca svolto con l’intento di riscoprire ed esaltare le tradizioni del passato. Così gli Yarákä esprimono un forte attaccamento a quelle tradizioni antiche che rischiano di perdere le tracce nel tempo, e si fanno portavoce di un processo di risveglio della sensibilità dell’animo umano. «In un periodo storico in cui ha esordito Virginia Pavonetanti valori vanno sempre più sgretolandosi, si fa fatica ad amare se stessi. Praticando l’amore verso gli altri e verso la vita, si capisce esattamente cosa sia l’amore e come potersi amare per guarire dalla ferite che ciascuno di noi si porta dentro, prendendosene cura».

Intanto un nuovo giorno è sorto su Adriatico Mediterraneo, il terzo del Festival, con Un’alba meravigliosa, il concerto, e titolo del suo ultimo lavoro, dell’arpista italo-svizzero Raoul Moretti, che questa mattina, 28 agosto, ha accompagnato il far del giorno alla Terrazza Unicorn del Passetto. All’attivo quattro album che «sono racconti di viaggiha spiegato al pubblico mattutino il musicista –. Ciascun album intende il viaggio in maniera differente, quello che ti porta a scoprire luoghi che diventano poi luoghi dell’anima, ma anche il viaggio interiore fino all’esperienza della pandemia e del lockdown del 2020. In questo ultimo tour ho toccato molto posti, anche molto diversi tra loro, e suonato in svariate situazioni, ma voglio dire che un Festival come questo, che riesce a portare per quattro mattine, alle 6, tanta gente ad ascoltare musica, è un Festival che va custodito e sostenuto».

Il programma della terza giornata del Festival prosegue oggi, 28 agosto, alle 18:00 al Museo archeologico nazionale delle Marche con l’incontro Quando torneranno i moscioli al Conero? L’importanza della conservazione nella gestione delle risorse marine, a cura del Dipartimento di Scienze della Vita e dell’Ambiente (Disva) dell’Università Politecnica delle Marche (Univpm) nell’ambito del Progetto Interreg Italia-Croazia MAPA (Marine Adriatic Parks). In un momento in cui l’Adriatico sta affrontando una crisi senza precedenti, le sue risorse hanno bisogno di essere gestite in modo sostenibile. Il modo più efficace per riuscirci è creare una rete internazionale di Parchi Marini e, tra le specie chiave utili a sviluppare questa rete, c’è il mosciolo (Mytilus galloprovincialis). Le aree di Silba in Croazia, del Conero e del Trigno in Italia, stanno disegnando strategie comuni attraverso il progetto Interreg Italia-Croazia MAPA (Marine Adriatic Parks) per avviare questa rete e cercare di recuperare questa importante risorsa marina. Attraverso un percorso partecipativo che vedrà protagonisti i principali portatori di interesse, si potranno progettare insieme le azioni per migliorare lo stato di salute del nostro Mar Adriatico. Ne discuteranno insieme il professor Cerrano Cerrano, del Disva della Politecnica, Luca Bolognini del Cnr-Irbim, l’esperta croata Barbara Colic di 20000 Legues Marine Explorer Society e la ricercatrice del Disva di Univpm, Agnese Riccardi. Ingresso gratuito.

Alle19:00 alla Loggia dei Mercanti l’incontro La Grecia, il pensiero antico e la sua attualità, che culminerà nella consegna del Premio Adriatico Mediterraneo a Matteo Nucci, scrittore italiano specializzato sui classici, capace però di collegarli perfettamente all’attualità perché solo così l’epica può essere utile all’uomo moderno e fargli da guida nel mondo di oggi. La Grecia antica come faro del sapere, in un autore che sa coniugare il passato alla modernità ed esprimersi anche su miti più vicini a noi, altrettanto celebri ma non meno fragili, come l’Hemingway del suo ultimo lavoro. A consegnare l’onorificenza Marco Ansaldo. A chiudere la cerimonia il concerto Chiacchiere al tekès. Rebetiko, i canti popolari urbani! di Dimitris Kotsiouros. Un viaggio nel tempo che con le canzoni rebetike, i canti urbani, la musica dei nei ellenici, ci riporta alla prima metà del secolo scorso, in un’epoca dove la povertà e la fatica di vivere si vincevano cantando e stando insieme. Una musica alternativa, mistikì, nascosta, rispetto alla globalizzazione delle proposte contemporanee. Anche in questo caso l’ingresso e gratuito.

Aperta ancora oggi e domani (18:30-20:00) la mostra De Trilogia [pt.2], personale dell’artista di origine albanese Anjeza Rama, a cura di Nicoletta Carnevali allo spazio Piano C, via Podesti 33 (fino alle 20:00 e tutti i giorni del Festival con lo stesso orario).

La mostra presenta disegni rapidi, raffiguranti volti di donna, realizzati a china, penna e pennarello su carta che l’artista ha dipinto per ingannare il tempo durante una serie di spostamenti in loop in treno tra Senigallia, terra adottiva di Rama, e Firenze, luogo dove ancora risiede la famiglia della pittrice. Da una divagazione prende poi forma una vera e propria linea poetica, il subconscio agisce in modo potente e questi volti non completamente rivelati, iniziano progressivamente a raccontare storie. Storie di donne. Queste immagini portano con sé non solo il vissuto di Anjeza Rama, artista donna, con un percorso formativo diviso tra Albania e Italia, ma anche la visione del mondo con le sue problematiche sociali e relazionali. Figura chiave della ricerca è il complesso mondo femminile così difficile da sondare e indagare nelle sue più profonde sfaccettature. Ingresso gratuito.
Nuova giornata di Festival e nuovo laboratorio, questa volta dedicato alla pittura. Appuntamento alle 17:30 a Spazio Presente in via Buoncompagno. Il Mini workshop di acquerello a cura di Vicolo Leonori, bottega di ceramica e acquerello di Chiaravalle. Un laboratorio dove esprimere tutta la propria creatività. Durata 2h, posti limitati, costo € 20,00 a persona con prenotazione via mail all’indirizzo vicololeonori@gmail.com https://www.instagram.com/vicololeonori/ . Il laboratorio si ripeterà, stesso orario e stessa location anche domani, 29 agosto.

Si torna nello storico palcoscenico della Corte della Mole Vanvitelliana questa sera alle 21:30 per Persephone: Un mistero mediterraneo, con Stefano Saletti, Luigi Cinque e Urna Chahar-Tugchi, tre artisti che hanno fatto della capacità di esplorare linguaggi e mondi differenti il loro tratto distintivo. Un lavoro che attraversa i mari e le steppe, che porta a viaggiare dalla Mitteleuropa al nostro Sud, all’Africa, agli echi del minimalismo contemporaneo, all’Oriente. Persephone si racconta con i suoni e le voci di Cinque e Saletti e il commento di una delle più straordinarie e riconosciute “vocalist” della world music e del contemporaneo, Urna Chahar-Tugchi, mongola e al contempo cittadina del mondo, avendo vissuto tra Cina, Germania, Regno Unito, Egitto, Italia.
Biglietti: https://www.vivaticket.com/it/Ticket/persephone-stefano-saletti-luigi-cinque-banda-ikona/241895

IL GRAN FINALE DEL FESTIVAL DOMANI 29 AGOSTO

I concerti al Passetto: la musica all’alba di Adriatico Mediterraneo

L’ultima giornata del Festival, il 29 agosto, si aprirà con la magia della chitarra di Andrea Vettoretti e le sue inconfondibili composizioni che hanno creato un nuovo genere musicale: il New Classical World e sulle note del violoncello di Riviera Lazeri con il loro Soul.
Tutti i concerti all’alba sono con il contributo del Nuovo IMAIE – bando promozione progetti discografici dal vivo 2023-2024. Ingresso gratuito, prenotazione obbligatoria su Eventbrite.

Petros Markaris, Almamegretta, Eugenio Bennato, Canzoniere Grecanico Salentino, Shamal re-wind, Yarákä, Stefano Saletti, Luigi Cinque e Banda Ikona, Areasud, i protagonisti di Adriatico Mediterraneo Festival 2024, tra Mole e la nuova straordinaria location dell’Anfiteatro Romano

Gran finale all’Anfiteatro romano, giovedì 29 agosto, alle 21.30 con il concerto Musica del Mondo di Eugenio Bennato che anticipa l’uscita del nuovo album dopo l’estate. Eugenio Bennato con il suo progetto Taranta Power, che segue Nuova Compagnia di Canto Popolare, ha dato nuova linfa ed aperto mercati internazionali alle grandi tradizioni musicali dei nostri sud. Giunto a quasi cinquant’anni di carriera, continua ad essere un riferimento per la modernità dei suoni e l’attualità dei testi, incentrati sugli argomenti più “caldi” della nostra contemporaneità: migrazioni, rispetto delle diversità, solidarietà, pericoli della globalizzazione e del capitalismo estremo. Dalle sponde sud del Mediterraneo, dal pensiero meridiano, dagli incontri con le storie e le culture diverse, Eugenio Bennato ha scritto la sua storia personale di ritmi e parole, sempre coerente a se stesso e alle sue idee. Un viaggio in musica che continua e continua e che ritorna a fare tappa ad Adriatico Mediterraneo dopo lo storico concerto all'Anfiteatro romano di dodici anni fa. Ad aprire la serata gli Areasud, con la formazione che vede Maurizio Cuzzocrea a chitarra battente, marranzano, tamburello e voce, Salvo Barbagallo al sax soprano), Marco Carnemolla a basso e marranzano, Mario Gulisano a tamburelli, bodhràn, marranzano e voce. Areasud è un collettivo musicale che nasce nel 2023 come progetto parallelo del Quartetto Areasud, attivo in Sicilia dal 2010 nel folk e nella world music, con uno sguardo particolare alle culture siciliane e calabresi, territori da secoli al centro del Mediterraneo, “grande brodo musicale” di popoli che condividono uno stesso destino e una comune identità espressiva. Il gruppo propone un’interpretazione non strettamente filologica della tradizione, che lascia ampio spazio all’espressione personale e quindi a quel processo di permanente composizione e ri-creazione che è caratteristico della musica di tradizione orale.
Biglietti: https://www.vivaticket.com/it/Ticket/areasud-in-concerto/241894   

Il focus sulla Grecia, tra passato e presente: non solo l’ospite d’eccezione Petros Markaris ma anche il Premio Adriatico Mediterraneo 2024 a Matteo Nucci e gli incontri di approfondimento dell’Assoziazione Italiana di Cultura Classica

Il 29 agosto, alle 18:30, alla terrazza del Museo archeologico nazionale delle Marche, Marcello Valente, docente di Storia greca all’Università del Piemonte Orientale parlerà de L’economia degli antichi greci tra vecchi pregiudizi e nuove prospettive a cura di AICC, dialogando con la professoressa Mara Tirelli. Giudicato un tempo un ambito assolutamente secondario, il commercio era invece il settore più dinamico e redditizio dell'economia greca. Partendo dal suo libro, Emporia. Elementi di razionalità economica nel commercio greco (Edizioni ETS), Valente esamina le figure dei protagonisti del commercio greco, gli emporoi e i naukleroi, studiandone il rapporto reciproco e i loro diversi ruoli. Valente è anche autore di Storia del mondo antico in 25 esplorazioni (Il Saggiatore): un racconto di 25 incredibili viaggi attorno al mondo, che offrono uno sguardo del tutto inedito sulla classicità, una storia quasi parallela a quella più nota, ricca di mappe che descrivono spazi lontanissimi e di approfondimenti sui percorsi geografici dei primi esploratori.
Ingresso gratuito.

La creatività in Festival, i laboratori di Adriatico Mediterraneo: collage, ceramica, acquerello e tecniche di tintura naturale

Doppio appuntamento mercoledì 28 agosto e giovedì 29 agosto con il Mini workshop di acquerello a cura di Vicolo Leonori, bottega di ceramica e acquerello di Chiaravalle, sempre a Spazio Presente, in via Buoncompagno, alle 17.30. Un laboratorio dove esprimrere tutta la propria creatività. Durata 2h, posti limitati, costo € 20,00 a persona con prenotazione via mail all’indirizzo vicololeonori@gmail.com https://www.instagram.com/vicololeonori/. Ad Adriatico Mediterraneo 2024 un laboratorio dedicato all’acquerello dove esprimrere tutta la propria creatività. Le sale dello Spazio Presente ci accoglieranno per realizzare un progetto creativo dai temi inclusivi, un segnalibro speciale. Scegli il giorno che preferisci e vieni a dare sfogo alla tua creatività.
Biglietti del Festival: https://www.vivaticket.com/it/tour/adriatico-mediterraneo/2535

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